martedì 13 dicembre 2011

Leggende di Natale

Cari lettori, la vostra Aliena sta per beccarsi una bella influenza. Bè, con questo tempo non ci si può aspettare diversamente, non credete?
Allora, oggi vi parlerò di leggende di Natale. Sono quasi tutte sotto ai nostri occhi nel periodo natalizio, ma forse nessuno ne conosce la vera storia, nessuno sa dove affondano le radici molte di quelle che noi oggi chiamiamo "tradizioni".
Ad esempio, chi di voi sa che Babbo Natale era, originariamente, un vescovo? Eh già, cari amici, quello che i bambini tanto amano sembra essere in realtà un personaggio realmente esistito. A quanto ci racconta la leggenda, si trattava di un personaggio cristiano appartenente all atradizione medievale: San Nicola di Mira, il quale nacque a Patara (Turchia) divenendo in seguito vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo D.C.
Si narra che San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. Egli divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale. Da qui nasce la figura di Babbo Natale, quell'uomo vivace che, dopo aver fabbricato giocattoli per bambini con l'ausilio di una slitta trainata dalle renne, distribuisce i regali calandosi dal camino.
E visto che si parla di Babbo Natale, chi di voi conosce la storia della renna Rudolph? Ebbene, questa renna è spesso rappresentata al fianco di Babbo Natale e viene ricordata nella tradizione popolare per una particolare caratteristica fisica, simbolo di scherno da parte delle renne del suo branco, ma che risultò decisamente utile al nostro arzillo vecchietto: il naso rosso! E proprio grazie al suo naso luminoso, Rudolph illuminò la strada e Babbo Natale riuscì a consegnare i regali a tutti i bambini.
Siete curiosi di sapere qualcos'altro? Qualche altra leggenda? Ok, vi accontenterò, ma con un'ultima leggenda!
Suppongo che tutti noi abbiamo mangiato o per lo meno dato un solo, misero morso, almeno una volta, al bastoncino di zucchero. Vi sareste mai immaginati di mangiare una cosa ricca di significato? Bè, è proprio così! La leggenda vuole che un dolciaio creò questa delizia fatta di zucchero, al sapore di menta e bianco a strisce rosse, per ricordare Gesù alle persone. E proprio per questo, il bastoncino ha in se molteplici significati: pensate alla sua forma, una "J": sta per Jesus (Gesù) oppure sta a rappresentare il bastone da pastore, a ricordare che Gesù è il pastore degli uomini; il bastoncino è fatto di caramello e rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite; e ancora, il colore bianco rappresenta la purezza e l'assenza del peccato, mentre le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i peccati degli uomini e le strisce piccole ricordano i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani; infine, il sapore di menta piperita ricorda quello dell'issopo, una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

Bene cari lettori, per oggi è tutto, almeno dalla vostra Aliena ;)
Spero abbiate gradito questo speciale, a presto!

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