Il vento canta tra le fronde, avevo dimenticato cosa significa sentire la brezza che mi accarezza dolcemente, che soffia fra i capelli solleticandomi il collo.
Alzo la mano, sto tremando, la guardo più volte, stringo il pugno, le unghie premono contro il palmo, percepisco la forza che scorre nelle vene per questo gesto tanto banale.
Guardo per qualche secondo il petto che si solleva e si abbassa, assoporo l'aria come se fosse la più gustosa fra le prelibatezze della terra. Sto respirando.
Inumidisco le labbra con la saliva. Sussurro una frase impercettibile.
''Sono viva.''
Non riconosco la voce che esce dalla mia bocca, è un suono a me nuovo. Ma poter parlare di nuovo è una gioia tanto immensa, che non m'importa non poter più udire quell'accento inglese che si insinua in un perfetto italiano.
Oramai erano due secoli che non pronunciavo nemmeno una sillaba, agli spiriti non è concesso il dono della parola, sono stata prigioniera di un silenzio forzato troppo a lungo. Ho voglia di urlare a tutti che sono torntata, o forse dovrei dire che ci sono sempre stata, che non mi sono mai congedata da questa realtà.
Questo, però, non è il mio secolo, io ero una dama del 1800, non una ragazza del XXI secolo.
Se solo mi fosse data la possibilità torneri indietro, per vivere un solo istante nel mio mondo, per rivedere un'ultima volta le persone che ho amato ed amo perdutamente.
Domande dalle note tragiche e dolorose non mi abbandonano mai.
Perchè io sono ancora qui e loro sono passate oltre? Perchè sono rimasta prigioniera di quello che era il mio rifugio, la mia casa. Adoravo questo posto, ma col passar degli anni, dei decenni, ho iniziato ad odialro, travolta da un senso di impotenza ho visto perdersi nel corso delle stagioni che si avvicendavano, tutto ciò che ero stata io, e che era stata la mia famiglia.
Della prestigiosa casata dei Valle non è che sopravvissuto questo rudere, nessuno sa chi siamo stati, nessuno sa quali grandi cose i miei parenti nel corso della storia hanno fatto, nessuno di loro è annoverato nei libri, nessuno di loro è divenuto immortale.
Ma forse quella che ho creduto essere una punizione del destino, è un dono, io sono ancora qui, io posso riscattare la mia famiglia.
L'attesa è stata lunga, estenuante, snervante. Oramai ero sprofondata da molto tempo nel baratro della follia, se ci fosse stato un solo modo per uccidere la mia anima, sono certa che non avrei esitato ad usarlo, per dire basta ad un'agonia che mi stava consumando giorno, dopo giorno, senza mai annientarmi del tutto.
Ma in quella notte di luna piena, quando l'ho vista, quando ho sentito il suo spirito che mi chiamava ho capito all'istante che la mia occasiona era finalmente giunta. Senza chiedere alcun permesso, sono entrata nel suo corpo, il calore della vita mi ha pervaso totalmente, i suoi ricordi si facevano strada verso di me, desideravo conoscere ogni cosa di lei, volevo sapere chi era colei che mi aveva salvata. Danielle io ti sarò grata per tutte le ere che verranno.
Di tanto in tanto mi ritrovo a poggiare una mano all'altezza del cuore, adoro sentire questa melodia che tanto mi era mancata.
Non voglio rimanere un anonimo spirito che si è perso nei secoli, sono qui per un motivo per raccontare a te nobile viandate la mia storia.
Io Agnese Valle ti farò conoscere tutto ciò che è stata la mia vita, senza nascondere segreti, che oramai è giunto il momento di svelare.
Agnese
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