Non lasciatevi ingannare dall'inizio che sto per pubblicare, poiché niente è come sembra.
La giusta dose di magia aiuterà un grande amore a cambiare un destino già scritto?
Pronti a tuffarvi in epoche passate? (ops spoiler sui prossimi capitoli ;D )
Non voglio aggiungere altro, i colpi di scena non mancheranno.
Spero di cuore che Christian e Sara vi conquistino dopo poche battute, sono ansiosa di sapere il vostro parere.
The Knight and the Butterfly
Erano passate due settimane da quando
la sua vita era cambiata per sempre.
Erano passate due settimane da quando
le lancette del suo orologio avevano accelerato la loro corsa.
Erano passate due settimane da quando
aveva fatto l'ultimo controllo.
Sara era poggiata allo schienale del
letto così immersa nella lettura che non si era accorta della
presenza di Christian, fermo sull'uscio della sua stanza.
Lui rimase per qualche secondo a
fissarla: i lunghi capelli castani raccolti in una treccia che
poggiava sulla spalla destra, il corpo formoso, la pelle
candida sembrava risplendere grazie alla luce della luna che
penetrava dalla finestra. Sembrava ancora quella di sempre. 
Christian, specialmente negli ultimi tempi, amava osservarla in silenzio sebbene
conoscesse ogni dettaglio di quel corpo che tante volte aveva
sfiorato, baciato, stretto a sé. Conosceva perfettamente  la
cicatrice bianca sul fianco destro, ricordo di una caduta che aveva
fatto da bambina, conosceva  i punti dove soffriva maggiormente il
solletico e la voglia che aveva sul seno. Ugualmente, però,  temeva
che potesse essergli sfuggito qualcosa e voleva ricordare tutto di
lei.
La cosa che più amava di Sara erano i suoi occhi, sembrava che un abile artista avesse intinto il pennello nel mare in tempesta e poi avesse dipinto quelle iridi di un colore così cupo e pure tanto meraviglioso. Anche ora che la vita le stava scivolando via dalle mani, il suo sguardo trasmetteva sempre serenità.
La cosa che più amava di Sara erano i suoi occhi, sembrava che un abile artista avesse intinto il pennello nel mare in tempesta e poi avesse dipinto quelle iridi di un colore così cupo e pure tanto meraviglioso. Anche ora che la vita le stava scivolando via dalle mani, il suo sguardo trasmetteva sempre serenità.
Quando gli occhi di lei si alzarono sul
ragazzo sembrarono illuminarsi:
- Chris mi hai spaventata.. Da quanto
sei lì?- il tono della voce era dolce e sorpreso, capovolse il libro
ancora aperto sulla trapunta, poiché non aveva a portata di mano il
segnalibro, si tolse gli occhiali e li poggiò sul comodino.
Ogni volta che si trovava dinanzi
Christian le sembrava di guardare uno degli eroi dei suoi amati
libri: corpo statuario, spalle larghe e braccia lunghe che quando
l'avvolgevano la facevano sentire al sicuro da tutti e da tutto,
pelle rosata, occhi color nocciola dalle striature dorate. La barba
incolta ed i capelli castani gli davano un tocco selvaggio .
- Da poco. Mi piace guardarti quando
non ti accorgi di me..- disse Christian andandosi a
sedere sul letto dinanzi alla donna che era tutta la sua vita.
Sara gli prese le mani, baciò le dita
affusolate, e poi gli gettò le braccia al collo cogliendolo alla
sprovvista, il profumo della sua pelle le inebriò i sensi.
- Sono felice che tu sia qui.. -  non
aveva nessuno al mondo, il padre non lo aveva mai conosciuto e la
madre era morta di cancro, lo stesso male che ora si era annidato in
lei.
Christian non esitò a stringerla a sé.
Avrebbe voluto tenerla per sempre stretta tra le sue braccia, avrebbe
desiderato tanto che il suo amore bastasse per salvarla. 
- Anche io amore mio.. -  la distaccò
appena da sé, per qualche istante volle tuffarsi nell'oceano in
burrasca ritratto nei suoi occhi, sembrò trattenere il fiato pronto
ad immergersi e lasciarsi travolgere da quelle onde argentate e poi
la baciò.
Il sapore
delle labbra di lei alla pesca si insinuò in Christian, malgrado da
piccolo avesse sempre odiato quel frutto, ora lo trovava delizioso.
Quel bacio dal sapore così dolce questa volta aveva un retrogusto
amaro,  poiché portava con sé il peso di un destino ingiusto. Fu un baciò passionale, se solo con quel gesto avesse potuto infonderle tutte le energie necessarie a farla stare meglio lo avrebbe fatto. Avrebbe dato la sua stessa vita per lei, ma dinanzi ad un male così grande era impotente. Quel
senso di angoscia lo portò ad allontanarsi nuovamente.
- Sara ho fatto alcune ricerche.
Potremmo andare a trovare un importante luminare negli Stati Uniti,
forse qui non hanno fatto i controlli giusti, avranno certamente trascurato
qualcosa..- Chris sembrava credere fermamente alle sue parole, o
meglio si sforzava di crederci con tutto se stesso.
Lei in silenzio lo guardava
preoccupata, erano passati solo quattordici giorni dall'esito
dell'ultimo test eppure credeva che oramai avesse compreso che non
c'era più niente da fare.
Sara aveva un sorriso triste sul volto,
aveva appena dischiuso la bocca  pronta a parlare quando lui non le
fece nemmeno emettere un suono:
- So come la pensi, ma ancora non è
tutto perduto –   Era compito suo prendersi cura di lei. – Il
medico ha detto che il cancro è allo stadio terminale eppure eccoti
qui davanti a me, raggiante e piena di salute..
- Chris non serve sentire altri pareri,
questo male è dentro di me, lo sento, combatto ogni giorno contro di
lui per impedirgli di portarmi via troppo velocemente.. Ho visto il
cancro consumare da un giorno all'altro mia madre, non si può fare
niente contro di lui .. - il tono era calmo, ma quando nominò la
madre la voce si incrinò appena. L'ultimo desiderio di colei che le
aveva dato la vita, e che l'aveva amata tanto intensamente, era
quello che sua figlia non avrebbe dovuto congedarsi da questo mondo
come lei. Purtroppo quell'ultima volontà non sarebbe stata
rispettata.
Christian prese a stringerle le dita
con maggior vigore, sembrava quasi fosse sul punto di romperle le
ossa. Le sfumature ambrate dei suoi occhi erano scomparse. Le sue
pupille erano divenute improvvisamente scure, due voragini che se
attraversate avrebbero condotto all'inferno che il giovane provava
nel profondo della sua anima. 
- Chris mi stai facendo male.. - lui
sembrò come svegliarsi da un incubo, si alzò di scatto dal letto.
- E tu non mi stai facendo del male?
Non mi stai uccidendo lentamente mostrandoti oramai rassegnata? Non
riesco proprio a capire perché hai  gettato la spugna tanto presto. - non avrebbe voluto accanirsi contro di lei, eppure non riuscì a trattenersi.
Sara non disse nulla. Finalmente
Christian stava cacciando tutta la rabbia e la frustrazione che aveva
accumulato negli ultimi tempi. Finalmente si stava lasciando andare.
Lei continuava a rimanere in silenzio, le mani strette a pugno sulle
ginocchia. Avrebbe voluto andargli incontro e consolarlo, ma lui
doveva sfogarsi.
- Tu dici di combattere ogni giorno,
eppure mi sembra che non fai niente, perché non puoi provare a fare la
chemio, perché non possiamo chiedere altri pareri...- era il
ritratto della disperazione, mai prima d'ora lo aveva visto così
fuori di sé.
Sara gli andò incontro, ma lui
indietreggiò:
- Ho bisogno di stare solo- il tono era
divenuto gelido e distaccato.
Lei gli toccò il braccio ma lui sembrò
non percepire il contatto.
- Non aspettarmi sveglia-  uscì, senza
incrociare lo sguardo di lei e lasciandosi dietro i frammenti del suo
dolore.
Sara non fece nulla poiché sapeva che
quel momento primo o poi sarebbe arrivato.
Sono ansiosa di sapere il vostro parere!
Baci!
 
 
Bellissima *.* mi è piaciuta tanto soprattutto la descrizione degli occhi di lei...
RispondiEliminagrazie di cuore, sono contenta che ti sia piaciuto spero continuerai a seguire la loro storia :)
Elimina